Storia del Whiskey e tipologie di Whiskey
La storia del Whiskey non può contare su numerose testimonianze storiche certe, ma sappiamo che Scozia e Irlanda si contendono da sempre la paternità del distillato. La prima apparizione del whisky in un documento storico risale al 1405, negli Annali di Clonmacnoise (Irlanda) in cui viene raccontata la vicenda di un chieftain della zona morto per intossicazione dovuta al distillato.
Il Whiskey diventa simbolo della libertà americana nel 1707, con l'inizio del suo contrabbando durato 150 anni - durante i quali il distillato veniva ottenuto e lavorato nelle foreste per sfuggire alla legge. Un'impronta italiana si registra nel 1749, quando un giovane italiano chiamato Giacomo Justerini si innamora perdutamente della cantante d’opera Margherita Bellino, la segue a Londra e - a seguito della rottura - decide di sfruttare le ricette di uno zio distillatore per creare, assieme a George Johnson, il J&B Blended Scotch Whisky. Durante il ventennio fascista, secondo precetto di italianizzare quanto più possibile i termini straniera, il nome della bevanda è diventata spirito d'avena.
Quanti tipi di Whiskey esistono? Tanti, che si diversificano principalmente per la provenienza del distillato e - all'interno di questa categoria - per tipologia di materie prime utilizzate e miscele utilizzate. Scopriamoli insieme:
- Scotch Whisky dalla Scozia, prodotto in Scozia, di grandissima qualità. Si declina in diverse sottocategorie: i Single Malt Scotch Whiskey, i Grain Whiskey, i Blended Malt Whiskey come il Chivas Regal e i Blended Scotch Whiskey.
- Irish Whiskey, distillato e invecchiato in Irlanda. Le sottocategorie sono le medesime del distillato scozzese.
- American Whiskey, distillato in terra a stelle e strisce e declinato in base alle materie prime: il Bourbon Whiskey che contiene il 51% di mais ed è soggetto a un invecchiamento di almeno 4 anni in botti di quercia americana carbonizzata; lo Straight Bourbon invecchiato per 2 anni come il Bullet Straight Bourbon; il Rye Whiskey con un minimo di 51% di segale e invecchiato per 4 anni; il Tennessee Whiskey sottoposto a filtrazione ai carboni d’acero - come il Jack Daniels.
- Whiskey giapponesi, come il Tottori presente nel nostro Kuryoshi Heritage, cocktail della box speciale Postcards From Japan.
Come si fa il Whiskey?
La domanda sorge spontanea: con cosa è fatto il Whiskey - ma soprattutto, come è fatto il Whiskey? Partiamo con le materie prime:
- acqua - generalmente sorgiva,
- cereali - i più utilizzati sono orzo (sia maltato che no), la segale, il grano e il mais,
- la torba che essicca il malto
- e il lievito.
La preparazione del Whiskey passa attraverso i seguenti processi:
- macerazione delle materie prime,
- fermentazione per sviluppare la gradazione alcolica,
- distillazione per estrarre l'alcol etilico,
- maturazione in botti generalmente di rovere o quercia, dagli 80 ai 100 anni di età,
- miscelazione
- e infine imbottigliamento.
In alcuni casi è previsto più di un processo di distillazione.
Gradazione alcolica del Whiskey
Il Whiskey ha una gradazione alcolica media di 40% vol. Esistono varianti che raggiungono i 65-68% vol. quando a gradazione piena, ovvero senza aggiunta di acqua, ma la media generale si attesta sui circa 40-45% vol.
Le calorie del Whiskey
Le calorie del Whiskey liscio sono circa 250 per 100 grammi di distillato.
Quanto costa il Whiskey?
Il costo del Whiskey varia moltissimo da brand a brand, in base alla qualità degli ingredienti che lo compongono e alla tradizione che lo contraddistingue. Possiamo partire dai 15 euro delle bottiglie più semplici da trovare per finire con etichette pregiatissime ad almeno 1.000 euro a bottiglia. Più desideri assaporare la qualità, più c'è da spendere.
Come servire il Whiskey e i migliori cocktail con Whiskey
La prima cosa da tenere presente è che, per servire al meglio il Whiskey, il bicchiere deve essere a temperatura ambiente proprio come il distillato. Se gustato liscio con ghiaccio, meglio utilizzarlo a sfera perché si scioglie più lentamente e annacqua meno. Per gli amanti del Whiskey liscio è ideale gustarlo con un poco di acqua corrente (1/3 rispetto al distillato) per abbassarne la gradazione alcolica e godere al meglio di note gustative e profumi.
I cocktail con Whiskey da provare assolutamente sono:
Old Fashioned, una vera icona, il papà di molti cocktail a base di questo prezioso distillato. La ricetta NIO Cocktails prevede:
- Bulleit Bourbon,
- zucchero liquido Toschi,
- Angostura Bitter Aromatico
- e Angostura Orange Bitter
Manhattan, un cocktail dall'eleganza unica, reinterpretato da Patrick Pistolesi per NIO Cocktails con la seguente ricetta:
- Bourbon Bulleit,
- Vermouth Cocchi
- e Angostura.
Boulevardier, un Negroni con il Bourbon Whiskey al posto del Gin, intenso e avvolgente come pochi. La ricetta NIO Cocktails è resa unica da:
- Bourbon Bulleit,
- Vermouth Cocchi,
- Bitter Campari
- e Angostura.
Brown Gold, elegantissimo e ricco, prevede secondo ricetta NIO Cocktails:
- Bourbon Bulleit,
- Liquore alla Vaniglia Monin,
- Liquore al Caffè Monin,
- acido citrico bio
- e zucchero liquido.
Godfather, un drink essenziale e aromatico, preparato con Whisky e Amaretto.
Irish Coffee, un grande classico che scalda d'inverno e dona un brivido di piacere se bevuto ghiacciato d'estate. Si prepara con caffè corretto con whiskey irlandese e panna.
Whiskey Sour, il cocktail intenso per chi ama i sapori forti, aromatico e deciso. La ricetta NIO Cocktails prevede:
- Bourbon Bulleit,
- acido citrico
- e zucchero liquido.
Mint Julep, freschissimo e dissetante, è preparato con Bourbon, zucchero, menta e acqua.
Rusty Nail, semplice ma dal sapore ineguagliabile, è il cocktail preparato con Whiskey scozzese e liquore di Whiskey.
Questi sono solo alcuni dei tantissimi esempi di cocktail a base Whiskey.
I cocktail a base Whiskey di NIO Cocktails
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