Ormai da anni la parola cocktail è entrata nel vocabolario comune per descrivere qualsiasi bevanda a base alcolica, ma spesso viene usata impropriamente. Ecco perché ti porteremo nel mondo della mixology per spiegarti la differenza tra cocktail e drink.
Che mondo sarebbe senza i cocktail? Per poterne apprezzare a pieno la magia è essenziale riconoscerli, perché ogni momento della giornata vuole il suo. Che si tratti di un aperitivo con gli amici o di una serata di lavoro, è fondamentale capire cosa sempre cosa bere.
Se tutti i cocktail sono mixed drink, non tutti i mixed drink sono cocktail. Ecco le differenze tra drink e cocktail:
La parola cocktail viene utilizzata per la prima volta da una rivista nel 1806. L’autore l’ha utilizzata facendo riferimento a un drink specifico contenente whiskey, bitter e zucchero. Il termine ha continuato ad evolversi fino a ricomprendere ogni alcolico miscelato con bitter e zucchero. Oggi la parola è spesso utilizzata come sinonimo di mixed drink, gli esperti del settore sanno che non si tratta della stessa cosa.
Per parlare di cocktail è necessario che ci siano almeno tre elementi:
- Una base, come il Rum, il Gin, la Vodka che costituisce la parte principale del cocktail. Nella miscelazione classica, in genere, si evita di mischiare le basi, regola che ogni tanto viene infranta.
- Il modifier, anche detto “corpo”, che lega gli ingredienti fra loro senza predominare. In genere si tratta di vermouth, champagne, o succhi leggeri.
- Il profumo, ossia frutta, caffè, amaro, liquore alle erbe che intensifica il sapore della base dando al cocktail una fragranza unica.
4 esempi classici di cocktail come da definizione:
- Old fashioned
- Manhattan
- Daiquiri
- Moscow Mule
2 esempi di mixed drink che non sono precisamente cocktail
- Gin & Tonic
- Vodka Lemon
La differenza tra long e short drinks
Se i long drink sono in genere mixed drinks rinfrescanti di dimensioni comprese tra i 200 e i 300ml e hanno una gradazione alcolica bassa, gli short drink sono da circa 70ml e sono più forti a parità di contenuto d’alcool.
I long drink contengono grandi quantità di succhi di frutta o di altre bevande come l’acqua tonica, tè freddo o bibite gassate. Questa particolarità li rende freschi, dissetanti e gustosi, in poche parole, perfetti per i tuoi momenti di relax lontani dai pasti. I long drink più adatti agli aperitivi sono quelli leggermente acidi o con bollicine che - accompagnati da salatini e patatine - stimolano l’appetito, mentre quelli più dolci o con un retrogusto amaro sono perfetti per il dopocena.
Gli short drink al contrario sono ottimi per chiudere il pasto o per dare avvio alle serate più monotone.
Alcuni esempi di long drink:
- Bloody mary
- Long Island Iced Tea
- Caipiroska
- Gin tonic
- Sex on the beach
- Moscow Mule
- Gin fizz
Ora che conosci la differenza tra cocktail e drink, long drink e short drink, non ti resta che scegliere!
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