Freschi al palato sorso dopo sorso, estremamente dissetanti, perfetti da gustare in qualsiasi momento (e luogo) anche col caldo più feroce perché non appesantiscono, anzi: sono il Margarita, l'Espresso Martini e il Mai Tai, i nuovi NIO Cocktails estivi reinterpretati dal nostro master mixologist Patrick Pistolesi, recuperati dalla tradizione e rivisitati per avere un'impareggiabile nota rinfrescante, protagonisti della nuova Box Estate che porta l'expertise della migliore mixology a casa tua.
Il Mai Tai è un vero e proprio viaggio sensoriale verso le esotiche terre della Polinesia. Figlio di quegli scambi culturali che, a termine della seconda guerra mondiale, hanno dato vita a nuovi trend globali - tra moda, cinema, costumi e, ovviamente, mixology - la sua paternità è stata a lungo contesa tra il californiano Don The Beachcomber (poi ribattezzato Donn Beach), avventuriero californiano e primo inventore al mondo di un locale a tema con maschere polinesiane e arredi di paglia, e Victor Jules Bergeron (detto Trader Vic's), acerrimo concorrente con un Tiki bar in California. Diverse cause hanno poi dato ragione a Trader Vic's, anche se i fan dell'uno e dell'altro restano schierati a favore del proprio eroe. Il fruttato cocktail ha conquistato la West Coast americana dagli anni '40 in poi grazie all'esplosione della cultura Tiki, insieme ai pochi altri drink a tema conosciuti fino a oggi.
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Mai Tai, l'origine del nome
È curiosissima anche l'origine del nome Mai Tai, espressione che in polinesiano significa "fuori dal mondo”. Ebbene, il cocktail è stato così ribattezzato perché, quando servito a un polinesiano affinché ne desse un parere, questi ha risposto “Mai Tai!” per dire "pazzesco, buonissimo”! Noi confermiamo: è davvero delizioso.
Ricetta del Mai Tai, secondo NIO Cocktails
Tra tutti i Tiki, è il preferito di Patrick che ha cercato di ottenere un drink perfettamente equilibrato, ammaliante, corposo e allo stesso tempo adatto alle serate estive. La ricetta del Mai Tai NIO Cocktails prevede:
- Ron Colòn Salvadoreño, delicato e aromatico, richiama note di frutta tropicale con un fondo di sapore di caramello speziato e tostato, ottenuto dalla canna da zucchero salvadoregna che viene raccolta, passata attraverso un mulino centenario per diventare melassa, lasciata a fermentare con i lieviti per 36 ore, distillata e invecchiata in botti di quercia bianca ex-bourbon,
- Cointreau, il famoso triple sec aromatizzato all'arancia dal profumo e il sapore avvolgente e intenso, distillato due volte in alambicchi di rame rosso in cui vengono macerate le bucce di arance amare e dolci insieme allo zucchero e alle spezie,
- Sciroppo d'orzata Monin, prodotto esclusivamente con mandorle di altissima qualità e con un sapore delicato e dolce,
- Acido citrico bio.
Mai Tai, la ricetta storica
La ricetta del Mai Tai originale è rimasta un segreto a lungo, custodito gelosamente dal fido barman di Donn (conosciuto nel corso di uno dei suoi viaggi) che lo preparava “dietro le quinte”, lontano da occhi indiscreti, e che glielo passava da servire attraverso una sorta di "scatola" che spuntava da un muro. Più avanti si è scoperto che il Mai Tai delle origini prevedeva:
- due tipi di rum, sia chiaro che scuro,
- l’orange curaçao,
- il succo di lime fresco,
- lo sciroppo d'orzata.
Un equilibrio di sapori che garantisce sia corposità che estrema freschezza.
Mai Tai, la garnish perfetta
Per un Mai Tai perfetto come al bar basta il cocktail firmato NIO: agita, strappa e versa - ma non dimenticare la garnish che rende l'esperienza gustativa completa! In questo caso, Patrick suggerisce di abbondare: una fogliolina di menta e un generoso spicchio di arancia sono ciò che ci vuole.
Mai Tai e il food pairing
Delizioso da gustare con i piatti un po’ sweet and sour in stile asiatico, possibilmente con una punta piccante, puoi accompagnarlo come after - e during - dinner sia con la carne che con il pesce.
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